2005-08-16

Mentre stavo scrivedo il blog, prima, c'e' stato un bel piovasco, ancora adesso minaccia pioggia, ma per fortuna tanti tuoni e solo qualche goccia.

Pranzo al mercato notturno, e mi sono finalmente preso una cosa che puntavo da tempo: il pesce gatto. E' un catfish di 30 cm, infilato in uno spiedo, con nella pancia delle foglie piegate di finocchio, o anice? qualcosa di piuttosto aromatico. Viene fatto alla griglia, con la pelle bella bruciacchiata. Me lo scaldano alla griglia. E' proprio buono, un po' grasso, qualche spina ma nemmeno tante. Come spesso accade viene accompagnato da verdura cruda, in questo caso dei fagiolini (belli duri tra l'altro), delle fettazze di cetrioli e dei ramoscelli di menta (si piluccano le foglie tra un boccone e l'altro).

E' da Chiang Mai che mangio cosi'... lo so che non si dovrebbe mangiare la verdura cruda, sicuramente e' stata lavata con acqua non sicura, ma altrimenti si perderebbe una bella fetta della loro cucina: per strada dove si mangiano le zuppette, sui tavoli ci sono delle vaschette piene di verdura cruda: morning glory, water mimosa, germogli di soja, altre cose... spero di non beccarmi nessuna infezione intestinale: finora mi e' andata bene.

Sul sawngthaew per tornare spartisco gli ultimi rambutan e le arachidi con una ragazza del posto magra magra, impressionante, sembra una delle foto della fame nel mondo, che sta tornando dalla Malesia, che da qui non e' molto lontana. Piu' tardi, mentre sto bevendo una birra in un bar, la incontro di nuovo: e' una "ladybar", una fanciulla che ramazza clienti nei locali, come mi spiegano la barista e un'altra ragazza del posto con cui sto chiacchierando.

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